Siti e-commerce: il centro di una nuova socialità?
Siti e-commerce: il centro di una nuova socialità? Il 2020 è stato davvero un anno di grandi cambiamenti. Una mezza rivoluzione nelle nostre vite. La necessità di far fronte alla diffusione del Covid ha imposto a tutti noi misure restrittive a cui abbiamo risposto dando vita a nuove abitudini e nuovi comportamenti.
Il lockdown ci ha imposto di aumentare le distanze fisiche tra le persone, ma di accorciare quelle territoriali, imponendoci raggi di percorrenza limitati.
Il termine più usato è stato “distanziamento sociale”, ma noi non siamo d’accordo con questa definizione. Si è trattato infatti di un “distanziamento fisico”, perché i nostri legami sociali, al contrario, si sono rafforzati.
La ricerca della socialità ha assunto un ruolo centrale nelle nostre vite. Ciò che è cambiato è stato il modo di renderla possibile, nelle relazioni umane come nelle attività quotidiane. Così, se non abbiamo più mangiato fuori, ci siamo fatti portare la cena a casa dal nostro ristorante preferito. E se non è stato possibile andare nei negozi ad acquistare, allora abbiamo ordinato sul web.
Aprire un e-commerce conviene?

Il lockdown ha determinato il boom dei siti e-commerce. Come rilevato da Netcomm, consorzio del commercio digitale italiano, la penetrazione dell’alimentare nell’online è pressoché raddoppiata, vedendo il 17% dei consumatori acquistare almeno una volta attraverso il web.
Non una moda, perché la spesa online ha convinto tutti. Anche dopo il lockdown, il 36% ha continuato ad ordinare online privilegiando i siti web della grande distribuzione organizzata, con un livello di soddisfazione in costante aumento. Le vendite digitali di prodotti di largo consumo sono esplose, con crescite settimanali mai inferiori al 50%!
Cambiamenti di abitudini destinati a consolidarsi. Per chi vende, si tratta di una chiamata alla trasformazione digitale che va colta ora.
Per le piccole attività locali significa cercare la collaborazione con partner che li accompagnino nel loro ingresso sul web, mentre i grandi brand che già operano online dovranno migliorare i servizi offerti e fidelizzare i nuovi consumatori acquisiti in questo nuovo contesto.
Allora, aprire un e-commerce conviene? Certo. Aprire un e-commerce dà la possibilità di ampliare le proprie vendite e raggiungere nuovi bacini di utenza. La convenienza è data dal rapporto tra l’investimento e il maggiore guadagno che l’attività può trarne. Aprire un e.commerce conviene, se sei in grado di mantenerlo con continuità, calcolando sin dall’inizio costi, tempi e risorse coinvolte. Se ritieni di non avere budget e risorse a sufficienza per dedicargli attenzione nel tempo, allora sarà solo una spesa. In altre parole, non devi vedere il tuo sito e-commerce l’ultima spiaggia, ma come una nuova partenza. Se la pensi così, allora sei sulla buona strada!
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I professionisti di Area55 sono a tua disposizione per condividere le tue valutazioni, darti delle risposte e realizzare insieme il tuo progetto sostenibile.
Come agenzia di comunicazione impegnata nel dare vita a progetti sostenibili, il nostro impegno è rivolto alla creazione di un marketing eco-conscious, che raggiunga i propri obiettivi di business rispettando l’ambiente. Nel caso dei siti e-commerce, mentre viaggiano verso di noi in quantità sempre maggiori e in tempi sempre più rapidi, i nostri acquisti rischiano di impattare negativamente su strutture e ambiente.
Sostenibilità e e-commerce possono crescere insieme?
Eppure acquisti online e ricerca di prodotti ecologici, equi e solidali sono due fenomeni in costante crescita parallela, che coinvolge ogni settore commerciale e tutti i segmenti di mercato.
La domanda che ci dobbiamo porre è dunque: può esistere una sinergia tra e-commerce e sostenibilità? I loro percorsi possono possono incontrarsi?
Questa la sfida del nostro momento storico, a cui noi di Area55 rispondiamo affiancando i nostri clienti nella realizzazione di progetti sostenibili da un punto di vista economico e ambientale.
E-commerce e sostenibilità: su cosa lavorare?

Questi i principali aspetti delle vendite online su cui lavorare per ridurre il loro impatto ambientale:
- Spostamenti: se è vero che il commercio digitale può essere visto come soluzione per ridurre l’inquinamento provocato da gli spostamenti autonomi dei consumatori, è anche vero che questo è vero solo all’interno di un determinato raggio. Secondo uno studio della Scuola Sant’Anna di Pisa , comperare online si rivela davvero una scelta green solo se il cliente dovesse percorrere oltre 15 chilometri per recarsi al punto vendita.
- Consegne veloci: per essere più competitivi, accorciare i tempi di consegna è una mossa vincente. Basti pensare all’esempio di Amazon Prime. Pensiamo però a come si moltiplichino in questo modo le corse dei corrieri, che non possono organizzare groupage raccogliendo in un unico viaggio la merce ordinata da più persone.
- Packaging: gli imballaggi dei prodotti ordinati online implicano un largo utilizzo di materiali come cartone e plastica. Il loro smaltimento può arrivare a inquinare quasi 20 volte di più rispetto allo smaltimento di una busta di un negozio tradizionale.
Un e-commerce sostenibile è possibile: ecco come!

Per conquistare i clienti, e per ottimizzare i costi, le aziende che vendono online dovrebbero adottare soluzioni green molto velocemente. Combinare crescita e ambiente è possibile.
I consumatori chiamano a gran voce questa sinergia per un marketing sostenibile. Per rispondere a questa richiesta del mercato, ecco i nostri suggerimenti per migliorare la sostenibilità del tuo e-commerce.
Ecco su cosa possiamo lavorare per rendere l’e-commerce un modello sostenibile:
- Approccio culturale e coinvolgimento dei consumatori. Sostenibilità significa innanzitutto condivisione e coinvolgimento per raggiungere un obiettivo comune. La prima azione da compiere è dunque la corretta comunicazione nei confronti del mercato delle scelte sostenibili effettuate, invitando i consumatori a collaborare per ottenere insieme un risultato tangibile per l’ambiente. Come? Ad esempio, informando sull’adozione di un packaging sostenibile, sul suo riutilizzo e smaltimento.
Nel caso di business incentrati sul riciclo di prodotti, risulta vincente coinvolgere gli utenti a sostenere il business attivamente, conferendo all’azienda materiali di scarto che possano essere rigenerati. Questo modello di economia circolare è già utilizzato con successo dagli ecobrand che operano nell’ambito della moda sostenibile.
- Politiche di rispetto ambientale in azienda. Per rendere sostenibile il proprio commercio online, un’azienda dovrebbe partire dall’attuare politiche di rispetto ambientale al proprio interno. Ad esempio, partecipando a progetti di compensazione delle emissioni di CO2, riducendo gli sprechi energetici o utilizzando energie pulite, grazie all’installazione di pannelli solari e fotovoltaici.
- Packaging: occorre fare in modo che gli imballaggi non siano sovradimensionati e scegliere confezioni facilmente riutilizzabili o riciclabili, composte da un solo materiale. Vuoi approfondire? Vai all’articolo Green packaging: ingrediente essenziale di una strategia di marketing sostenibile.
Questa la policy di Amazon, che ha compiuto un passo importante verso l’ambiente puntando diretto sull’ottimizzazione del packaging come priorità. Amazon promuove così imballaggi virtuosi, imponendo ai commercianti packaging compatti e facili da aprire, prevedendo ricompense per i commercianti che si impegnano a seguire la linea della sostenibilità indicata.
Se vuoi saperne di più sull’utilizzo del packaging per il tuo e-commerce sostenibile, ti invitiamo a leggere queste Linee Guida.
- Trasporti: per ottimizzare i trasporti e ridurre l’emissione di gas serra, si può agire su diverse leve:
- scegliere partner logistici anche in base alla loro sostenibilità
- concordare preventivamente con i propri clienti gli orari di consegna del pacco, evitando, così, corse a vuoto.
- accordare la possibilità di reso immediato. Secondo la ricerca NetRetail-Maggio2019, condotta da Kantar in collaborazione con Netcomm, il 53% dei giovani considerano valore aggiunto la possibilità di restituire con immediatezza un prodotto, evitando così la doppia corsa del corriere e la conseguente maggiore emissione di gas serra. Per l’azienda che vende online, questa procedura potrebbe risultare in un’operatività più snella e un’ottimizzazione di tempi e processi.
- Scelta di produttori a basso impatto ambientale: nel caso di un e-commerce multimarca, il primo presupposto per rendere coerente il proprio business con i principi della green economy è quello di includere nella propria proposta aziende che adottano politiche di rispetto etico e ambientale. Ricordiamo a tal proposito l’esempio di Gioosto, e-commerce che accoglie le piccole aziende italiane sostenibili, tutelando il loro operato e assicurando loro una vetrina online, per potere vendere i loro prodotti sul web e competere così con i grandi brand.
Avviare un processo di sostenibilità per un negozio e-commerce significa dunque lavorare con una prospettiva strategica che miri a costruire un successo responsabile e duraturo, con una visione collettiva e la capacità di condividere i propri obiettivi con chi è pronto a sostenerli.