Vuoi aumentare la tua qualità di vita? La risposta è nello sviluppo sostenibile .
In questo articolo vogliamo raccontarti di come il modo di pensare green porti con sé non solo valori specifici legati all’ambiente, ma anche alla dimensione sociale.
Potere godere della vita e della natura, dedicare tempo alla famiglia, essere collaborativi: principi in cui noi di Area55 ci riconosciamo pienamente, sia nella nostra quotidianità, sia nel realizzare piani di marketing sostenibile.
Sono sempre di più infatti le persone che considerano qualità di vita la possibilità di trovare un’armonia tra lavoro, divertimento e valori sociali.
Un paradigma sociale che trova evidenza nella nuova economia sostenibile.

L’economia del benessere: dimentica il PIL!
Da qualche decennio la crescita economica è rallentata. Ti sei chiesto il perché?
I governi si stanno interrogando su come dare un nuovo slancio al mercato. In risposta a questa necessità, i più recenti studi economici spingono verso l’inclusione di nuovi parametri nella valutazione della ricchezza. Il premio Nobel per l’Economia Joseph Stiglitz, ha evidenziato così le criticità del nostro periodo, sottolineando l’importante ruolo della condivisione per uno sviluppo sostenibile:
“Il mondo sta affrontando tre crisi esistenziali: una crisi climatica, una crisi di disuguaglianza e una crisi di democrazia. Saremo in grado di prosperare entro i nostri confini planetari? Può un’economia moderna offrire prosperità condivisa?”
Occorre andare oltre il vecchio concetto di PIL (Prodotto Interno Lordo), inteso come valore dei prodotti e servizi realizzati all’interno di uno stato. Nuova misura di prosperità sociale è oggi il benessere, leva per la rinascita economica.
La prova che il PIL non basta a generare benessere? Il consumo di junk food, droghe, sigarette, alcolismo, gioco d’azzardo, traffico – solo per citarne alcuni – sono tutti fenomeni che possono contribuire alla crescita del PIL, ma non certo alla qualità di vita!
Unire benessere e produzione materiale è vitale per le persone e per il Pianeta. Uno sviluppo sostenibile, concordano gli economisti, porterà di per sé anche una nuova crescita del PIL nella sua accezione di ricchezza materiale.
Benessere sostenibile? Il metro è nelle tue mani!
Talmente naturale da sembrare rivoluzionario: la nuova “Green Economy” ha come unità di misura la felicità. Così si misura oggi il progresso sociale.
Misure soggettive legate alla soddisfazione nella vita, all’appagamento, alla qualità delle nostre relazioni, alla salute, al luogo in cui viviamo, all’istruzione che riceviamo.
Qualità della vita, ripresa economica e tutela del Pianeta si incontrano nell’Agenda 2030, quadro di riferimento dei 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (SDG – Sustainable Development Goals), elaborato dall’ONU nel 2015.

Questa agenda indica a governi, aziende, investitori quale è la strada da percorrere al fine di raggiungere la prosperità economica, ambientale e sociale entro il 2030.
Le banche investono in green.
Aderire ai principi dell’Agenda 2030 si sta rivelando premiante per le aziende perché
- i consumatori sono inclini a cercare prodotti e servizi sostenibili, sempre più interessati a capire dove finiscono i soldi che spendono
- banche e istituzioni stanno mostrando crescente fiducia finanziaria verso società che attuano scelte di marketing sostenibile.
Questo incoraggia le imprese a orientarsi verso rendimenti a lungo termine legati all’adozione di pratiche green, affrontando un processo che implica uno sforzo in termini di tempo, risorse, strutture.
Un investimento importante che necessita, per rientrare, di essere trasmesso al mercato attraverso una comunicazione circolare, così da generare consapevolezza e partecipazione da parte di chi condivide questi valori, indirizzando i consumi attraverso scelte consapevoli.
“Costruire un’azienda dove vorresti mandare a lavorare la persona che ami di più”
Con queste parole Bob Chapman, CEO della multinazionale di tecnologia e servizi Barry-Wehmiller, identifica quello che secondo lui dovrebbe essere l’obiettivo di tutti gli imprenditori. Creare una cultura in grado di ottenere il massimo dalle persone attraverso la comunicazione, la fiducia, la celebrazione, il rispetto e la libertà responsabile.
Alla Barry-Wehmiller University, da lui fondata, Chapman insegna i principi della Truly Human Leadership: un management sostenibile, finalizzato alla creazione di una cultura che ponga le persone al centro delle organizzazioni, per ottenere le migliori performance.
Quando un datore di lavoro ti dà fiducia, hai l’impressione di potere aiutare a cambiare il mondo.
Molte sono oggi le imprese green attente agli obiettivi sociali, oltre ai risultati economici e di profitto della gestione, che pongono al centro le risorse umane. Vediamone di seguito alcuni esempi.
- Ambulatorio medico per i dipendenti
Alcune aziende virtuose, che considerano la salute valore primario, hanno messo a disposizione un ambulatorio medico per offrire visite gratuite ai propri dipendenti.
È il caso di Pinko che, con il progetto #PINKOTakeCare, offre screening gratuiti e check-up a tutto il personale.
Il marketing sostenibile di Pinko si spinge anche oltre: questo marchio della moda si distingue per l’impegno sempre più globale nel sostenere il benessere dei dipendenti rispettando il territorio e promuovendo iniziative di wellbeing.
Nella sede è presente un asilo per ospitare i figli dei dipendenti e nel ristorante aziendale è possibile consumare alimenti sani, a Km 0, magari pranzando con il proprio amico a quattro zampe.
Per quanto riguarda i prodotti, indumenti e accessori sono spesso realizzati con materiali recuperati da scarti, per ridurre i rifiuti e favorire il riciclo, affermando l’importanza di una moda ecosostenibile.
Tratteremo il tema della green fashion prossimamente, con un articolo dedicato.

- Diversity Management: ne hai mai sentito parlare?
Da alcuni decenni si parla di diversity management all’interno delle aziende. Con questo concetto si fa riferimento a quelle pratiche di inclusione sociale volte a tutelare e valorizzare le diversità tra dipendenti in un ambiente di lavoro.
Nelle aziende attente al diversity management vengono applicate soluzioni per gestire differenze di genere, di orientamento sessuale, di origini etniche, di cultura, di abilità fisiche, stili di vita e così via.
Il rispetto per i lavoratori si traduce in una maggiore lealtà ed entusiasmo da parte del personale, in una maggiore produttività e, in ultima istanza, in un impatto positivo sulla reputazione aziendale. Un approccio sostenibile sicuramente molto apprezzato anche dai consumatori, che si rispecchiano nei valori sociali rappresentati dall’azienda.
- Volontariato d’impresa
Molti sono gli imprenditori impegnati nel sociale e nella salvaguardia del territorio.
Alcune imprese incoraggiano missioni di solidarietà sociale attraverso la partecipazione del proprio personale a sostegno di organizzazioni No Profit, svolgendo attività di volontariato durante l’orario di lavoro: progetti di sostegno ai malati, aiuti per i più poveri, tutela dell’ambiente e molto altro.
Vuoi saperne di più? Trovi qui un’indagine sul tema del volontariato d’impresa realizzata da Fondazione Sodalitas in collaborazione con GfK Italia.
- Paesi: due modelli nel mondo tessile
Per chiudere in bellezza, vi vogliamo portare due esempi di aziende sostenibili italiane che hanno talmente creduto nei propri lavoratori da sviluppare un concetto di paese intorno all’azienda. Sembra una favola, ma non lo è!
Il primo esempio è quello del Villaggio Crespi D’Adda, oggi patrimonio Unesco.
Crespi è il nome della famiglia di cotonieri lombardi che già a fine Ottocento realizzò un “Villaggio ideale del lavoro” vicino al proprio opificio tessile. Precursore dei tempi, il padrone della fabbrica costruì una vera e propria cittadina per dare ospitalità e ogni comfort ai suoi dipendenti e alle loro famiglie, inclusa casa con orto, giardino e tutti i servizi necessari.
Più recente è l’esempio di Brunello Cucinelli, brand nella moda di lusso, che mostra attenzione costante al territorio e a tutti gli individui con un modello di crescita garbato e sostenibile.
Brunello Cucinelli, oltre che brillante imprenditore, è un uomo dall’immensa sensibilità, stimato e amato per la propria umanità da chi lo circonda.
Restaurando i 100 ettari di terreno che circondano le sue fabbriche a Solomeo, l’imprenditore ha voluto realizzare il “Borgo dello Spirito”, un villaggio in cui si produce nel rispetto dei ritmi della vita e della natura e che dà spazio ad arte, filosofia e spiritualità. In questo ambiente di periferia, riportato a nuova vita, sono a disposizione dei dipendenti un Foro delle Arti, un Teatro, il Bosco della Spiritualità, una Scuola dei Mestieri, ma anche una cantina con la sua vigna.
Tutto per offrire ai propri collaboratori la possibilità di nutrire anima e spirito, lavorando con serenità.
Un’ulteriore conferma che crescita sostenibile e benessere possono – e devono – coincidere per la prosperità aziendale.

E noi consumatori, cosa possiamo fare?
Noi consumatori abbiamo il dovere di orientare le nostre scelte d’acquisto verso quelle aziende che investono nella difesa del territorio, delle persone e dell’economia attraverso pratiche green.
Dobbiamo sapere riconoscere e premiare quei modelli produttivi che mirano a salvaguardare il nostro Pianeta e a generare qualità di vita, aumentando gradualmente il livello di benessere di tutta la società.
Come Agenzia di Comunicazione, a noi spetta l’importante ruolo di affiancare le imprese virtuose con una comunicazione sostenibile, rendere pubbliche le loro iniziative, trasmettendo al mercato valori e generando responsabilità e consapevolezza.
Per essere insieme a noi protagonista di uno sviluppo sostenibile, continua a seguirci!